ARCHIVIO
Le attività svolte dalla Soprintendenza nel corso di circa 8 decenni di vita hanno portato alla formazione di un archivio che è divenuto il centro nevralgico dell’Istituto, in particolare le serie costituite dai fascicoli degli archivi pubblici e privati vigilati. Si tratta di oltre 500 fascicoli, distribuiti su una lunghezza di 21 metri lineari, per un arco cronologico che va dall’inizio degli anni Quaranta a oggi.
Dal 2019, con l’introduzione presso gli uffici ministeriali del nuovo sistema di gestione documentale GIADA, l’archivio corrente è quasi interamente digitale. Ciò ha portato alla costituzione di un archivio ibrido e ha spinto la Soprintendenza a individuare le strategie più adatte alla gestione documentale, garantendo la continuità della sua azione amministrativa.
Questi documenti sono la memoria viva della Soprintendenza e costituiscono uno strumento di lavoro imprescindibile per le attività ordinarie dell’Istituto, in quanto consentono di ripercorrere le azioni messe in atto nel corso dei decenni e le vicende cui gli archivi sono andati incontro.
I fascicoli sono suddivisi tra archivi pubblici e privati. I primi (circa 250) sono posti in ordine alfabetico per Comune, ad esclusione dei capoluoghi di provincia. Al loro interno sono ordinatamente articolati in sottofascicoli. Vi si trova la corrispondenza relativa alle autorizzazioni per i diversi interventi, il carteggio riguardante le iniziative di rilevazione e inventariazione, la segnalazione dei danni dovuti a calamità naturali – in Liguria in particolare legati ai danni alluvionali – ma anche, risalendo alle origini dell’Ufficio, ai danni bellici. Particolarmente rilevanti sono le relazioni ispettive. Le notizie che vi si trovano, a partire generalmente dall’inizio degli anni Cinquanta, consentono di tracciare una vera e propria storia della tutela degli archivi in Liguria. Le relazioni, stilate dai funzionari archivisti che nel tempo hanno lavorato presso l’Istituto, ci forniscono le istantanee della vita degli archivi nel corso dei decenni, descrivendo la loro collocazione, la loro consistenza e l’articolazione del patrimonio documentario, lo stato di ordinamento e la presenza di strumenti di ricerca. Spesso purtroppo testimoniano anche l’incuria in cui gli archivi sono stati lasciati e le condizioni di conservazione, sovente non adeguate.
I fascicoli per Comune non contengono solo notizie sugli archivi comunali. Vi si trova anche la documentazione che riguarda gli enti pubblici insistenti su un dato Comune: l’ECA – Ente Comunale di assistenza, l’Asilo infantile, il Patronato scolastico, gli istituti di assistenza e beneficenza discendenti dalle Opere pie.
Gli 86 fascicoli degli enti pubblici dei 4 capoluoghi di provincia liguri – Genova, Imperia, La Spezia e Savona – sono collocati separatamente. 52 riguardano la sola provincia di Genova.
Vi troviamo, oltre agli archivi dei Comuni e delle amministrazioni provinciali, quelli di Regione Liguria, Banca d’Italia, Aziende sanitarie locali, ospedali, agenzie delle dogane e delle entrate, Università, curie vescovili e curia arcivescovile di Genova nonché antichi archivi parrocchiali, quali ad esempio Santa Maria di Castello e Santa Maria delle Vigne a Genova, solo per citare i più rappresentativi. Una menzione va rivolta al Museo Biblioteca dell’Attore di Genova, che conserva tra l’altro un ingente numero di fondi archivistici di attori teatrali, tra cui quello di Adelaide Ristori, oggetto di numerosi interventi di catalogazione, riordino, restauro.
Per la mole di documentazione prodotta, le pratiche riguardanti le autorizzazioni agli scarti archivistici sono conservate separatamente, sempre con lo stesso criterio descritto.
I fascicoli degli archivi privati sono circa 170 e sono posti in ordine alfabetico. Ogni fascicolo corrisponde a un archivio privato dichiarato di interesse storico particolarmente importante. Per citare solo alcuni esempi, tra gli archivi di impresa troviamo gli archivi industriali conservati presso la Fondazione Ansaldo di Genova, lo Stabilimento Oto Melara di La Spezia, la Società Fornicoke di Vado Ligure, l’Azienda Municipalizzata Trasporti di Genova…
Tra gli archivi delle antiche famiglie patrizie liguri citiamo i Giustiniani, i Del Carretto di Balestrino, i De Nobili di Vezzano, i Durazzo Pallavicini di Genova. Citiamo inoltre l’archivio di Don Andrea Gallo, la Società ligure di Storia Patria, l’Associazione dei Movimenti di Genova che conserva i fondi documentari e materiale grafico prodotti dai movimenti politici e sociali a Genova e in Liguria, dagli anni Sessanta in poi.